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CHEZ NOUS - Centro Veneto Progetti Donna (23.04)

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Apr-22-20 La violenza sulle donne: i numeri
Apr-22-20 i dati 2019 del Centro Veneto Progetti Donna
Apr-22-20 I CENTRI ANTIVIOLENZA DI D.i.Re
Apr-22-20 IL NUMERO DELLE VITTIME E LE FORME DELLA VIOLENZA
Apr-22-20 Coronavirus, boom di violenze domestiche sulle donne in Veneto
Apr-22-20 Coronavirus e quarantena, cresce il numero delle donne che si rivolgono ai centri antiviolenza: 1.039 solo nel mese di aprile

Centro Veneto Progetti Donna

Il Centro Veneto Progetti Donna è un’Associazione di volontariato - ONLUS che offre sostegno a donne, italiane e straniere, in difficoltà e coinvolte in situazioni di violenza e maltrattamento familiare e non. Nasce a Padova nel 1990 per iniziativa di un gruppo di donne per dare una risposta concreta alle numerose richieste di aiuto.

L'associazione che gestisce i quattro Centri antiviolenza riconosciuti nella nostra provincia e che collabora in modo attivo con tutte le realtà pubbliche e del privato sociale. Insieme ai quattro Centri, l'associazione gestisce sette Sportelli antiviolenza nel territorio provinciale.

Il Centro antiviolenza è un Progetto del Centro Veneto Progetti Donna che accoglie le donne vittime di violenza. Ogni giorno, da trent’anni, le operatrici del Centro accolgono le donne in difficoltà, ascoltano le loro storie, offrono supporto psicologico e, se necessario, anche legale.

Interverranno Mariangela Zanni ed Eleonora Lozzi, operatrici del Centro Antiviolenza di Padova.

http://www.centrodonnapadova.it/index.php

DMU Timestamp: April 20, 2020 22:34

Added April 22, 2020 at 5:51am by Anna Marini
Title: La violenza sulle donne: i numeri

La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso. 6 milioni 788 mila sono le donne che in Italia hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%).

Emergono importanti segnali di miglioramento rispetto all’indagine precedente: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all’11,3%, rispetto ai 5 anni precedenti il 2006. Ciò è frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo ma soprattutto di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno e di un clima sociale di maggiore condanna della violenza.

Dati: Istat 2014 “La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia”

Per una lettura critica dei dati leggi l'articolo pubblicato su D di Repubblica a cui abbiamo collaborato.

CHI CI CHIEDE AIUTO

Negli ultimi anni si è verificato un aumento costante delle richieste rivolte al Centro Donna per situazioni di grave conflitto relazionale e violenza.

2003-2005: 46 casi

2006-2007: 74 casi

2008: 140 casi

2009: 200 casi

2010: 275 casi

2011: 302 casi

2012: 370 casi

2013: 720 casi

2014: 827 casi

2015: 775 casi

2016: 878 casi

2017: 886 casi

2018: 1016 casi

2019: 1082 casi

Le donne che ci chiedono aiuto hanno prevalentemente un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, sono istruite, con diploma o laurea, sono sposate o convivono, hanno quindi una relazione stabile con il loro aggressore ed hanno almeno un figlio, quasi sempre minore. Solo nel 10% dei casi la violenza avviene durante la separazione o il divorzio. Sono vittime di violenza fisica, a cui si accompagna quella psicologica.

http://www.centrodonnapadova.it/articoli/2-centro-progetti-donna/287-la-violenza-sulle-donne-i-numeri.html

DMU Timestamp: April 20, 2020 22:34

Added April 22, 2020 at 5:56am by Anna Marini
Title: i dati 2019 del Centro Veneto Progetti Donna

Il 2019 è stato un anno di crescita e di nuove sfide per il Centro Veneto Progetti Donna – Auser. Negli ultimi 13 anni si è verificato un aumento esponenziale delle donne che hanno richiesto aiuto, supporto e ascolto e il 2019 è l’anno in cui il numero di richieste d’aiuto è stato più alto: da gennaio a dicembre dell’anno scorso, abbiamo infatti accolto 1.082 donne.

La crescita del numero di richieste di aiuto, tuttavia non vuol dire che il numero di donne che subisce violenza sia in aumento, ma significa che più donne trovano la forza e il coraggio di uscire dal silenzio per chiedere aiuto. Come dimostrato dall’ultima indagine Istat sul tema dal titolo “La violenza contro le donne dentro e fuori dalla famiglia” del 2015, il dato sommerso, ovvero il numero delle donne che subiscono violenza, ma non ne parlano a nessuno sarebbe del 90%. Secondo l’indagine, in media 1 donna su 3 subisce, o ha subito violenza fisica o sessuale, ma il numero di donne che si rivolge alle Forze dell’ordine, ai Servizi o ai Centri antiviolenza è molto minore. Infatti, fra le donne che parlano della violenza subita, solo il 3,7% si rivolge ad un Centro antiviolenza, e il 12,8% non conosce l’esistenza di tali servizi. Il trend in crescita, dunque, non dimostra un inasprimento della violenza o un aumento nel numero di donne che la subiscono, ma piuttosto l’aumento delle donne che chiedono aiuto per uscire dalla situazione.

Il miglioramento della situazione potrebbe dipendere da vari fattori, fra i quali, ad esempio, una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza, una migliore informazione delle donne e degli uomini attraverso gli eventi e le formazioni, la presa di coscienza dell’esistenza del servizio, la capillarità degli sportelli di ascolto, che è cresciuta nel tempo e i protocolli operativi e di collaborazione con le forze dell’ordine, con l’Azienda ULSS e con diversi Comuni della Provincia. Al fine di fornire un’analisi quanto più dettagliata del fenomeno della violenza contro le donne nella Provincia di Padova, di seguito si analizzeranno i dati rilevati nel 2019.

INFO VER 1

INFO VER 2 INFO OR 1 INFO OR 2 INFO OR 3 4

http://www.centrodonnapadova.it/news/468-i-dati-2019-del-centro-veneto-progetti-donna.html

DMU Timestamp: April 20, 2020 22:34

Added April 22, 2020 at 6:03am by Anna Marini
Title: I CENTRI ANTIVIOLENZA DI D.i.Re

L’associazione D.i.Re riunisce in un unico progetto più di 80 organizzazioni di donne che affrontano il tema della violenza maschile sulle donne secondo l’ottica della differenza di genere.

I Centri Antiviolenza sono luoghi in cui vengono accolte le donne che hanno subito violenza. Grazie all’accoglienza telefonica, ai colloqui personali, all’ospitalità in case rifugio e ai numerosi altri servizi offerti, le donne sono coadiuvate nel loro percorso di uscita dalla violenza.

Trova il più vicino a te, regione per regione.

I Centri antiviolenza svolgono attività di consulenza psicologica, consulenza legale, gruppi di sostegno, formazione, promozione, sensibilizzazione e prevenzione, raccolta ed elaborazione dati, orientamento ed accompagnamento al lavoro, raccolta materiale bibliografico e documentario sui temi della violenza. Le Case rifugio, spesso ad indirizzo segreto, ospitano le donne ed i loro figli minorenni per un periodo di emergenza.

Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Trentino Alto Adige
Toscana
Veneto
Umbria

VALORI, PRINCIPI E POLITICHE

I Centri Antiviolenza che aderiscono a DIRE condividono i seguenti principi:

  • L’importanza della centralità del punto di vista della donna vittima di violenza nella ricerca di soluzioni e risposte al suo problema.
  • Il processo di empowerment (rafforzamento) delle donne al fine di riguadagnare potere e controllo sulle proprie vite.
  • Il valore per le donne vittime di condividere la stessa esperienza con altre donne in situazioni simili.
  • L’impegno a rispondere ai bisogni dei figli e delle figlie delle donne che hanno subito violenza, e quindi a riconoscere anch’essi vittime della violenza maschile.

LE PAROLE CHIAVE:

  • auto-aiuto: donne che si sostengono a vicenda e trovano soluzioni per lottare contro la violenza maschile.
  • auto-determinazione: riacquisire autostima, riappropriarsi della propria vita e di tutte le risorse per rendersi indipendente dal controllo del partner.
  • empowerment: “rafforzarsi”, riguadagnare forza personale, emotiva e psicologica per lasciare il violento o cambiare una relazione impari, se si decide di “restare con lui”. Diventare capaci di aiutarsi l’una con l’altra e motivarsi nella scelta di vivere una vita senza violenza.
  • segretezza e antidiscriminazione: ogni donna viene accolta nel massimo rispetto della segretezza senza distinzione di età, ceto sociale, culturale, etnica o professionale.
  • gratuità: i servizi offerti dai centri Antiviolenza sono generalmente gratuiti, con una compartecipazione alle spese nelle Case Rifugio in base alle proprie entrate.

QUALI SERVIZI OFFRE UN CENTRI ANTIVIOLENZA?

Un centro di accoglienza svolge le seguenti attività:

  • Accoglienza telefonica
  • Colloqui individuali
  • Ospitalità in case rifugio
  • Ospitalità di secondo livello
  • Supporto ai minori vittime di violenza diretta o assistita
  • Assistenza/consulenza legale
  • Consulenza psicologica
  • Attività di sensibilizzazione e prevenzione
  • Orientamento e accompagnamento al lavoro e all’educazione
  • Costruzione di tavoli locali, reti regionali, nazionali e internazionali
  • Raccolta dati
  • Ricerca
  • Formazione rivolta a operatori/trici socio-sanitari, del mondo giudiziario e delle Forze dell’ordine

https://www.direcontrolaviolenza.it/i-centri-antiviolenza/

DMU Timestamp: April 20, 2020 22:34

Added April 22, 2020 at 6:09am by Anna Marini
Title: IL NUMERO DELLE VITTIME E LE FORME DELLA VIOLENZA

Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa delle violenza subita (68,6%). In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione.

Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute. In particolare, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.

Le donne subiscono minacce (12,3%), sono spintonate o strattonate (11,5%), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3%). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1%). Meno frequenti le forme più gravi come il tentato strangolamento, l’ustione, il soffocamento e la minaccia o l’uso di armi. Tra le donne che hanno subìto violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l’essere toccate o abbracciate o baciate contro la propria volontà (15,6%), i rapporti indesiderati vissuti come violenze (4,7%), gli stupri (3%) e i tentati stupri (3,5%).

Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).

Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze.

Le donne straniere, contrariamente alle italiane, subiscono soprattutto violenze (fisiche o sessuali) da partner o ex partner (20,4% contro 12,9%) e meno da altri uomini (18,2% contro 25,3%). Le donne straniere che hanno subìto violenze da un ex partner sono il 27,9%, ma per il 46,6% di queste, la relazione è finita prima dell’arrivo in Italia.

Segni di evoluzione

Per comprendere i cambiamenti nel tempo del fenomeno della violenza contro le donne, si sono confrontate le violenze verificatesi negli ultimi 5 anni con i dati relativi allo stesso intervallo di tempo, raccolti nella precedente indagine del 2006.

Negli ultimi 5 anni il numero di donne che hanno subìto almeno una forma di violenza fisica o sessuale ammonta a 2 milioni 435 mila, l’11,3% delle donne dai 16 ai 70 anni. Quelle che hanno subìto violenza fisica sono 1 milione 517 mila (il 7%), le vittime della violenza sessuale sono 1 milione 369 mila (il 6,4%); le donne che hanno subìto stupri o tentati stupri sono 246 mila, (1,2%), di cui 136 mila stupri (0,6%) e circa 163 mila tentati stupri (0,8%).

La violenza nelle relazioni di coppia, negli ultimi 5 anni, ha riguardato il 4,9% delle donne (1 milione 19 mila), in particolare il 3% (496 mila) delle donne attualmente con un partner e il 5% (538 mila) delle donne con un ex partner. Considerando solo le donne che hanno interrotto una relazione di coppia negli ultimi 5 anni, la violenza subìta sale al 12,5%.

Nel confronto con i cinque anni precedenti al 2006 si colgono importanti segnali di miglioramento: diminuiscono la violenza fisica e sessuale da parte dei partner attuali e da parte degli ex partner, e cala pure la violenza sessuale (in particolare le molestie sessuali, dal 6,5% al 4,3%), perpetrata da uomini diversi dai partner. Non si intacca però lo zoccolo duro della violenza nelle sue forme più gravi (stupri e tentati stupri) come pure le violenze fisiche da parte dei non partner mentre aumenta la gravità delle violenze subite.

La violenza psicologica ed economica

Oltre alla violenza fisica o sessuale le donne con un partner subiscono anche violenza psicologica ed economica, cioè comportamenti di umiliazione, svalorizzazione, controllo ed intimidazione, nonché di privazione o limitazione nell’accesso alle proprie disponibilità economiche o della famiglia.

Nel 2014 sono il 26,4% le donne che hanno subito volenza psicologica od economica dal partner attuale e il 46,1% da parte di un ex partner.

La violenza psicologica è in forte calo rispetto al 2006, quella commessa dal partner attuale diminuisce dal 42,3% al 26,4%. Diminuisce l’incidenza soprattutto di quella meno grave, ovvero non accompagnata a violenza fisica e sessuale (dal 35,9% al 22,4%).

Nel 2014, le violenze psicologiche più gravi (le minacce e l’essere chiuse in casa o l’essere seguite) riguardano l’1,2% delle donne in coppia, per un totale di 200 mila donne, mentre i figli sono stati oggetto di minaccia e ritorsione per circa 50 mila donne (0,3%). Per le donne che si sono separate dall’ex la strumentalizzazione e la minaccia dei figli raggiunge il 3,4%, le violenze psicologiche più gravi il 13,5%.

Lo Stalking sulle donne

Una percentuale non trascurabile di donne ha subito anche atti persecutori (stalking). Si stima che il 21,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni (pari a 2 milioni 151 mila) abbia subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nell’arco della propria vita. Se si considerano le donne che hanno subito più volte gli atti persecutori queste sono il 15,3% (Tavola 2).

Lo stalking è stato subito anche da altre persone, nel 10,3% dei casi per un totale di circa 2 milioni 229mila donne. Complessivamente, sono circa 3 milioni 466 mila le donne che hanno subìto stalking da parte di un qualsiasi autore, pari al 16,1% delle donne.

Nel corso del solo anno relativo ai 12 mesi prima dell’intervista (nel 2014), le vittime di stalking da parte di ex partner sono 147mila, 1,5% delle donne (11,4% nel caso in cui le donne si siano lasciate dall’ex negli ultimi 12 mesi). Sono 478mila (2,2%) quelle che dichiarano di averlo subìto da altre persone.

Nei casi di autore diverso da un ex-partner le donne hanno subito stalking da conoscenti (nel 4,2% dei casi), sconosciuti (3,8%), amici o compagni di scuola (1,3%), colleghi o datori di lavoro (1,1%), dai parenti e dai partner con cui la donna aveva al momento dell’intervista una relazione (entrambi nello 0,2% dei casi). Gli autori di stalking sono maschi nell’85,9% dei casi a fronte di un 14,1% di femmine.

Il 78% delle vittime non si è rivolta ad alcuna istituzione e non ha cercato aiuto presso servizi specializzati; solo il 15% si è rivolta alle forze dell’ordine, il 4,5% ad un avvocato, mentre l’1,5% ha cercato aiuto presso un servizio o un centro antiviolenza o anti stalking. Tra queste solo il 48,3% delle donne che si sono rivolte a istituzioni o servizi specializzati ha poi denunciato o sporto querela, il 9,2% ha fatto un esposto, il 5,3% ha chiesto l’ammonimento e il 3,3% si è costituita parte civile, a fronte di un 40,4% che non ha fatto alcunché.

Tra le vittime che non si sono rivolte a istituzioni o a servizi specializzati, una su due afferma di non averlo fatto perché ha gestito la situazione da sola.

https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famiglia/numero-delle-vittime-e-forme-di-violenza

DMU Timestamp: April 20, 2020 22:34

Added April 22, 2020 at 6:48am by Anna Marini
Title: Coronavirus, boom di violenze domestiche sulle donne in Veneto

Confermate le paure dei centri anti violenza: dal 9 marzo ai primi di aprile segnalati 74 casi, record negativo a Padova

https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2020/04/07/news/coronavirus-boom-di-violenze-domestiche-sulle-donne-in-veneto-1.38690014?fbclid=IwAR13MDgS5sU56RjsNhPvshSI-13uT8U1JSRVzu8JDc3yAZ3gxrtKdy5nMSo

DMU Timestamp: April 20, 2020 22:34

Added April 22, 2020 at 6:51am by Anna Marini
Title: Coronavirus e quarantena, cresce il numero delle donne che si rivolgono ai centri antiviolenza: 1.039 solo nel mese di aprile

Aumentano le segnalazioni raccolte dal numero antiviolenza e antistalking e dall’app 1522 per i mesi di marzo e aprile. Bonetti: «Da inizio dell’epidemia preoccupano le conseguenze per le categorie più fragili»

La quarantena da Coronavirus non frena la violenza sulle donne, anzi. Crescono i casi e le segnalazioni raccolte dal numero antiviolenza e antistalking come anche dall’app 1522 per i mesi di marzo e aprile 2020. I centri antiviolenza rilevano una crescita importante delle telefonate e dei contatti per segnalare episodi di violenza domestica e chiedere aiuto. Ad aprile le chiamate sono state 1.039 contro le 397 dello stesso periodo del 2019. Nel mese di marzo i contatti sono stati 716 mentre erano stati 670 nel marzo 2019. «È stata cruciale l’opera di informazione in questi mesi in cui si è costretti a restare in casa», ha detto la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.

Le segnalazioni via chat a gennaio 2020 sono state in tutto 37 e a febbraio 50: questo evidenzia un fatto, e cioè che le donne preferiscono ancora il mezzo telefonico. Bisogna però considerare che con la campagna di comunicazione per l’app le segnalazioni via chat sono salite a 143 a marzo e a 253 nei primi 18 giorni di aprile. «Questi numeri sono un segno – spiega Bonetti – che ci dice l’emersione di un fenomeno purtroppo nascosto, difficile da contrastare proprio nella misura in cui più viene taciuto mentre si consuma nelle mura domestiche. Una delle nostre preoccupazioni ha sempre riguardato, dall’inizio dell’epidemia, le conseguenze che lo stare a casa avrebbe comportato per le categorie più fragili».

Per la ministra «l’opera di informazione che i media stanno svolgendo in queste ore è cruciale per diffondere il messaggio alle donne che ne hanno bisogno per salvare se stesse e i propri figli». Bonetti ha anche ricordato l’importanza dell’app Youpol della Polizia di Stato per la segnalazione di violenza domestiche, anche in anonimato, alle questure. Così come il sostegno della rete delle farmacie che, con l’accordo recentemente raggiunto con il dipartimento per le Pari Opportunità, si aggiungono come un presidio informativo fondamentale per l’accesso al 1522».

https://www.open.online/2020/04/20/coronavirus-quarantena-cresce-numero-donne-centri-antiviolenza-1039-aprile/

DMU Timestamp: April 20, 2020 22:34





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